giovedì 13 ottobre 2016

Ricordando Anna Magnani allo Spazio Cima


"Mamma Roma"
“Lasciami tutte le rughe, non me ne togliere nemmeno una. C'ho messo una vita a farmele!” .
In questa celebre frase è riassunta la grandezza iconica di Anna Magnani: sincerità, fierezza, passione, gusto popolano per la provocazione.

Pochi invece conoscono un'altra frase storica, proferita da Jurij Gagarin al termine della prima rotazione compiuta della terra.
O meglio, tutti ne conoscono la prima parte. Non sanno che l'astronauta disse testualmente: "Saluto la fraternità degli uomini, il mondo delle arti, e Anna Magnani".

Sarebbe ingiusto limitare la carriera della Magnani alla scena leggendaria e straziante del finale di Roma Città Aperta, che commosse perfino Ungaretti ("Ti ho sentito gridare Francesco dietro un camion e non ti ho più dimenticato").
La Magnani è stata di più: Mamma Roma, innanzitutto.
Ancora una volta una madre negata, derisa, eppure titanica nella sua dignità offesa.
Fu anche la protagonista internazionale de La rosa tatuata, per cui vinse il Premio Oscar.
Fu la compagna di Rossellini, l'amante rifiutata da Marlon Brando.
Fu la prima grande icona femminile del cinema italiano nel mondo, prima di Sophia Loren o di Gina Lollobrigida, di cui certo non poteva vantare la bellezza da idolo egizio (ci riferiamo alla prima) o le forme ipnotiche (ci riferiamo alla seconda).
La Magnani fu ambasciatrice dell'arte italiana del mondo.
Jean Renoir ebbe a dire: "La Magnani è la quinta essenza dell'Italia, ed anche la personificazione più completa del teatro, del vero teatro con scenari di cartapesta una bugia fumosa e degli stracci dorati, dovevo logicamente rifugiarmi nella commedia dell'arte e prendere con me in questo bagno la Magnani, le sono grato per aver simboleggiato nel mio film tutte le altre attrici del mondo".



Ma le parole più vere e toccanti sono probabilmente quelle di Eduardo, scritte poco tempo dopo la morte dell'attrice nel '73: "Confusi con la pioggia sul selciato, sono caduti gli occhi che vedevano gli occhi di Nannarella che seguivano le camminate lente sfiduciate ogni passo perduto della povera gente. Tutti i selciati di Roma hanno strillato. Le pietre del mondo li hanno uditi ".


Chi volesse esplorare la grandezza di questa indimenticabile icona di dolente umanità può visitare lo Spazio Cima, Sabato 15 Ottobre, dove dalle 18.30 alle 20,  a 60 anni dalla vittoria del Premio Oscar, verrà tributato un omaggio alla grande attrice.



Come avvertono gli organizzatori:"La partecipazione del maestro Natino Chirico che esporrà le sue opere dedicate all’attrice, oltre a raccontare aneddoti e retroscena, sarà l’occasione per ricordare la carriera della Magnani. I suoi dipinti rimarranno esposti in galleria fino al 30 ottobre.
Spazio anche alla letteratura con la presentazione del fortunato volume Anna Magnani. Biografia di una donna di Matteo Persica (Odoya).
 Sarà l’autore stesso a intervenire, rivelando gli aspetti meno conosciuti della protagonista del suo racconto".

Un doveroso omaggio a una delle più grandi protagoniste del cinema europeo.


Nessun commento:

Posta un commento